Finalmente ero riuscito ad avere la gratificazione della sua
bocca piena del mio seme caldo.
Un piacere intensissimo, tanto che una volta svuotato del
mio liquido, o quasi svuotato, fui costretto a chinare la testa in basso, come
al termine di una corsa a perdifiato. E,
se non ricordo male, mi persi in gran
parte lo spettacolo del suo viso subito dopo aver preso lo sperma e il momento
in cui la lasciò sbrodolare dalla bocca fino ai seni. Ero esausto e forse solo
per quel motivo non continuai a toccarla. In realtà, una volta ripreso fiato la
continuai a guardare intensamente, ansimando, nutrendomi della sua eccitazione
ancora non del tutto soddisfatta. Mi feci forza e mi dissi di aspettare prima
di tornare su di lei e di sfogare le mie ulteriori fantasie.
Le feci un sorriso che in quel momento forse risultò una
specie di ghigno pieno di sarcasmo.
Una carezza sul suo viso ancora ansimante e spaurito - sì mi
guardava con un misto di timore e di desiderio - e le dissi di aspettarmi lì.
Ci saremmo fatti una doccia, riposati un po' e poi….
Ci ripulimmo dei rispettivi umori, prima io - sì non fui
molto cavaliere - e poi lei, lanciandoci qualche sorriso e stando un po' a
distanza, come se ci studiassimo in attesa di chissà cosa.
Tutti e due in silenzio, io bevevo un po', così lei, seduti
sulle poltrone e coperti appena dagli asciugamani.
Così poco coperti che le bastò voltarsi un attimo per
scoprire il suo culo roseo.
Fu in quel momento che ruppi il silenzio. Un silenzio che ormai
non era più imbarazzato ma che prometteva ancora un intenso scambio di piacere.
- Io e te dobbiamo finire qualcosa e faresti bene a darmi il
tuo buchino stretto. Che ne dici?
Non mi rispose e si limitò a fissarmi e a dirigere il suo
sguardo dritto nei miei occhi. Rimase ancora in silenzio e iniziò a fare
lentamente sì con la testa. Serissima e sempre fissandomi negli occhi.
A quel punto la fatica fisica era scomparsa, era
evidentemente terminato il cosiddetto "periodo refrattario", mi
avvicinai contro di lei al punto di premermi forte contro il suo seno. Continuando
a guardarci negli occhi, le dissi con un sorrisino: - allora ti tocca.
Velocemente le afferrai le braccia, la girai contro il
tavolo lì vicino e, mettendomi dietro di lei, le divaricai le gambe con le mie
spingendola davanti fino a bloccarla.
Baci e lingua sulla nuca mentre mi strusciavo furiosamente.
Poi le presi il viso, le infilai la lingua in bocca e mentre le mie mani le
allargavano le cosce e le natiche, le dissi di stare ferma.
Mi chinai un attimo sulla rosellina ormai tutta divaricata e
ci sputai sopra per tre volte. Le dissi
ancora di stare ferma perché ora l'avrei inculata.
E così feci. Presi il cazzo in mano, ormai tornato
durissimo, e lo appoggiai subito contro il buchino stretto. Un respiro profondo
e affondai piano, facendomi forza per non spingere troppo violentemente. E poi
sempre più giù mentre quel mio cazzo duro veniva avvolto stretto da una carne
che sentivo tremare, mentre lei respirava sempre più forte e diceva tra i denti
qualcosa di incomprensibile, come fosse rabbiosa.
Sempre più giù, sempre più dentro e poi una volta avvolto
completamente iniziai a fare su e giù. Le stavo scopando il culo con forza
mentre intanto le stringevo i seni e poi facevo scorrere le mani contro i suoi
fianchi e poi andavo a masturbarle la fica. Lei intanto - lo sentivo - tentava
di divaricarsi ancor di più nonostante i miei colpi e mi premeva dietro come
per accoglierlo ancora più in fondo.
Non ricordo bene per quanto andammo avanti. Non credo per
molto, troppa era l'eccitazione.
E poi, senza preavviso, un flusso caldo e bruciante proprio
mentre continuavo a spingere con forza dentro di lei, dentro il suo culetto
stretto.
Le avevo sborrato nel culo…… ( continua)