sabato 6 luglio 2013

Incontro d'estate (parte 1°)



La scena è più o meno questa: metà agosto molto caldo in una città toscana dentro un autobus non troppo affollato.
Evidentemente con i mezzi pubblici, almeno dal lato sesso, devo avere un particolare feeling perché anche in quell’occasione – e parlo purtroppo di molti anni fa – mi ritrovai ancora una volta, e senza premeditazione, seduto davanti una bella ragazza con aspetto sudamericano.
Autobus semi vuoto che si dirigeva verso casa mia (casa vuota) mentre sia io che lei avevamo calzoni corti, gambe scoperte. Cosa sarà mai successo? Ovviamente l’avete capito.
Le nostre gambe che più o meno casualmente si toccano e – guarda caso – a quel punto non si allontano ed anzi iniziano a premere sempre più forte.
Arrivati al capolinea non scendiamo subito e ci guardiamo negli occhi mentre ancora siamo belli messi comodi con le nostre gambe nude che premono le une sulle altre. La ragazza mi guarda finalmente negli occhi e scoppia in una risata, mentre io mi limito ad un sorriso.
Subito dopo la proposta, secca, senza troppi giri di parole: “Ti va di venire da me, ti offro qualcosa?”.
Quel qualcosa non fu affatto specificato ma credo si intuisse non sarebbe stato semplicemente un liquore o una bibita.
Scendiamo quindi quasi senza dirci nulla e dopo appena cinque minuti siamo a casa mia.
La faccio accomodare in salotto e le offro serio serio davvero un aperitivo con tutti gli annessi e connessi del “come ti chiami”, “cosa fai in Italia” etc etc.
Tempo tre minuti e mi siedo sul divano accanto a lei. Poi d’istinto un bacio accolto senza alcuna remora. Le dico: “andiamo di là?”, indicando la camera da letto.
Non mi risponde neanche, si alza e si infila velocemente lì dentro sedendosi sul letto seria seria e poi guardandomi fisso in volto.
Il resto fa parte inizialmente del mio repertorio, con un altro bacio in bocca e tanta lingua mentre la spoglio e si spoglia freneticamente buttando i vestiti sul pavimento.
Una bella ragazza mora, piccolina, bel viso, atteggiamento timido nonostante questo sesso accolto in tempi così brevi, che da subito mi aveva ispirato una bella leccata di fica. Non so perché in particolare questa ispirazione con lei, malgrado la cosa mi sia sempre piaciuta, e quindi dopo averla baciata in bocca e sui seni abbondanti, ormai scoperti, la feci stendere velocemente sul letto allargandole le gambe. Poi eccomi chinato sulla sua fica con le dita intente ad allargarla ancora di più, a dischiuderla proprio e poi subito a lavorare di lingua. Fradicia, immerso nel suo odore acre ma tutt’altro che sgradevole, alzando gli occhi verso di lei, la sentivo ansimare forte e sussurrare qualcosa di incomprensibile mentre intanto infilavo la mia lingua dentro la sua fica e le avvolgevo veloce il clitoride duro e pulsante. Quasi come a bere il suo succo del piacere. Come “antipasto” la volevo fa venire solo con la mia bocca e sentivo che ci stavo riuscendo anche dopo pochi minuti, mentre intanto il mio cazzo era diventato di marmo e non aspettava altro di entrare dentro di lei….

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