Finalmente sentivo il mio cazzo completamente avvolto e
stretto dentro di lei, immerso nel suo piacere bagnato. Mi stava cavalcando e
mentre le leccavo i seni e i capezzoli spingevo il bacino verso l’alto come ad
impalarla meglio, a penetrarla ancora di più. Poi la presi per le natiche
contro di me per sentire ancora più attrito mentre la impalavo. Lei intanto
farfugliava qualcosa in spagnolo, mi baciava furiosamente mordicchiandomi le
labbra, poi si inarcava e alzava gli occhi al cielo e poi di nuovo si gettava
su di me spingendosi in basso come per sentirselo sempre più ficcato dentro.
Continuammo così per alcuni minuti fino a che sentii la chiara sensazione che
da lì a poco sarei venuto. Quindi ancora
alcuni colpi forti dentro di lei mentre la tenevo un po’ distante da me con le
mani sui seni, come a volerle vedere il viso eccitato un attimo prima di
schizzare fuori il mio piacere. Quella volta fui un po’ temerario nello scopare
una sconosciuta senza preservativo e quindi da lì a poco me ne potevo venire in
libertà, senza dovermi fermare e senza dover sfilare quel fastidioso guanto di
lattice. I vantaggi dell’essere un po’ incoscienti. Ed ecco che proprio quando
mi sentivo già fluire i liquidi dentro i canali spermatici, mi rialzai
velocemente estraendo quel mio cazzo marmorizzato che fino ad un attimo prima ancora
stava ben impiantato dentro la sua fica. Operazione facile visto quanto era
fradicia la ragazza. E un istante dopo essere uscito dal suo orifizio ecco che,
senza che l’avessi preso in mano o l’avessi orientato da qualche parte,
iniziarono a sgorgare brucianti i caldi schizzi di sborra. Fiotti bianchi che
le colpirono il ventre, i seni e in parte le raggiunsero la faccia. Schizzi
potenti che non credevo potessero colpirla così lontano e che, pur storditi dal
piacere, ci lasciarono interdetti. Un attimo per riprendermi da quel momento,
da quella scarica di bruciante piacere, e le guardai meglio quel suo volto,
rosso, ansimante. Le vedevo leggermente sudato ed anche con qualche traccia bianca di
sperma sulla guancia, vicino alle labbra e sulla fronte.
Mi fissò con gli occhi come un po’ smarriti e mi disse nel
suo italiano stentato: “non me l’aspettavo”. Io non risposi, mentre prendevo
fiato e continuavo a fissarla,
intenzionato a godermi quel volto stravolto e segnato dal mio piacere,
tale da potermi presto provocarei una nuova potente erezione. Lei continuò a
ripetere: “non me l’aspettavo”. E aggiunse all’improvviso, con un tono ora più
lamentoso: “hai visto cosa hai fatto?”-
Indicando con le palme delle mani il suo viso.
Continuai a rimanere in silenzio e a guardarla, fino a che
improvvisamente si mise a piangere debolmente: “non me l’aspettavo, non me
l’aspettavo”.
A quel punto non sapevo più che cosa fare, sempre eccitato
ma adesso anche ulteriormente stupito daquesta sua reazione. Mi limitai ad
accarezzarle i capelli, mentre ancora appoggiata sulle mie gambe, teneva la
testa rivolta verso il basso: “dai non prendertela, son cose che possono
capitare, po passa”. Mentre le dicevo queste parole, un po’ intenerito, un po’
scocciato per la piega che aveva preso la cosa, mi chiedevo però cosa mai fosse
capitato di tanto sconvolgente. Gli schizzi improvvisi su di lei, il suo volto
leggermente imbrattato del mio sperma o che altro?
Poi all’improvviso, eccola che di nuovo mi fissò negli
occhi, come se non fosse più intristita e sconvolta da chissà cosa, mi prende
la testa con le mani e mi ficca la lingua in bocca.
Se anche si fosse sentita in qualche modo degradata dal
finale spermatico, a quanto pare le passò in un batter d’occhio. E giustamente
mi presi la briga di consolarla nuovamente.