mercoledì 28 settembre 2011

La chat, il telefono e poi...... (parte II)

Finalmente l’avevo davanti a me; e con mio grande piacere vidi questa ragazzona un po’ in carne proprio come mi era apparsa in foto.

Non sempre quello che viene inviato da conoscenze “virtuali” risponde alla verità dei fatti, ma questa volta lei era proprio come me l’ero immaginata: bel viso, grandi seni, un fare subito quasi timido con un sommesso “ciao”.

Timida però fino ad un certo punto.

Vista all’uscita della piccola stazione, ormai deserta e subito dopo il ciao le dissi: “andiamo”?

Lei: “si certo, quella è la mia auto, andiamo”.

Io mi avvicinai con molta naturalezza e le baciai delicatamente le labbra.

Forse un po’ sorpresa: “Di già?”.

“Ma certo” – le replicai con un sorriso.

Da parte mia fu una cosa del tutto spontanea, mentre lei a quanto pare, al di là della prima impressione timida, qualcosa aveva pianificato.

Proprio per concretizzare quello che fino a quel momento c’eravamo detti solo al telefono.

Entrammo in auto e le dissi, come terza frase della serata: “dove mi porti”?

Si voltò appena e con un lieve sorriso mi rispose: “ora lo vedrai”.

Tempo 3 minuti di auto e entrò in una specie di parcheggio vicino al mare, tutto molto buio.

Silenzio estremo e poche luci. Nessuno in vista.

Fermo l’auto, poi si voltò verso di me e: “adesso tocca a me”.

Io quasi impassibile: “si dai datti da fare”.

Lei si slacciò la cintura di sicurezza mentre io, con una certa impazienza mi tiravo giù la lampo dei pantaloni e già in erezione le feci vedere come il mio cazzo usciva dai boxer messi per l’occasione.

Si chinò con la testa, spostandosi con studiata calma i capelli, e iniziò.

Affondò tutta quella sua bella bocca, e dopo avermi leccato quella cappella rosea di circonciso che le avevo così ben descritto, lo prese tutto fino in gola. Veloce, esperta, senza alcuna esitazione.

Iniziò a succhiare con forza e nello stesso tempo con la lingua che mi avvolgeva tutta l’asta.

Succhiava e avvolgeva, mentre le chiedevo con voce quasi rabbiosa che mi facesse sentire ancora più saliva.

Era bravissima a succhiare, aveva avuto ragione nel definirsi una gran pompinara e avevo avuto ragione io a fidarmi della sua promessa di un gran pompino.

Sentivo il mio cazzo pulsante tutto avvolto dalla sua lingua mentre con la testa faceva velocemente su e giù: proprio come se mi stesse scopando la sua bocca.

Le dicevo: “dai continua, succhia, succhia”.

Intanto si era tolta qualcosa di dosso ed era rimasta con un reggiseno nero che mostrava questi suoi gran seni, quelli che da lì a breve avrei voluto succhiare.

“Ale, ti prego continua, tra non molto mi sento venire. Sai cosa fare. Dai succhia….Ci sono, aspettami”.

In quel momento si staccò all’improvviso dal mio cazzo pulsante, che avevo immediatamente preso in mano e orientato verso il suo viso, pur in quell’oscurità che non permetteva di vedere più tanto.

Lei, con una voce un po’ incerta e con un respiro affannoso “Dai fallo”.

Io: “Si stai ferma, ferma con la testa”.

Lei stava lì immobile con gli occhi semichiusi, la bocca aperta e la lingua appena di fuori, ma senza per questo apparire ridicola. Così era solo eccitante, nel saperla ferma, quasi immobile, sottomessa in attesa dei miei schizzi di caldo sperma.

Stavo venendo, le afferrai i capelli e le dissi ancora: “ferma, stai ferma”.

Esplosi non so quanti schizzi di sborra, inevitabilmente abbondanti dopo tutto quel suo succhiare: Anche se c’era poca luce vidi chiaramente – fu un attimo - i fiotti di sperma colpirle la faccia ed entrarle in bocca sulla lingua.

Lei chiuse subito la bocca e ingoiò, e poi rimase ferma di fronte a me per qualche istante.

Appagato la pregai di non pulirsi subito: “stai ancora ferma un po’, lasciati vedere come sei”.

Al che si mise a ridere: “Con questo buio ti ci vorrebbe un faretto”.

Aveva capito che vederla ingoiare quel mio sperma così tanto apprezzato per il suo sapore e poi con quel viso imbrattato fin dalla fronte e gocciolante al collo, era il migliore afrodisiaco per ricominciare quanto prima e poter ricambiare quel suo gran bel lavoro di bocca.

Magari prima con la mia lingua e poi ancora quel cazzo che fino ad ora aveva succhiato senza fermarsi mai.

(continua)

domenica 25 settembre 2011

AAA cercasi amante


Ma... se una donna mettesse un annuncio per cercare un amante? una cosa sul genere
"donna sposata cerca un amico speciale per condividere complicità ed emozioni insieme? niente avventure di una botta e via, vivo solo le storie che vale la pena di vivere e il resto lo lascio alla storia..."
voi cosa fareste?
Lo so, sono un'autolesionista e visto che il mio amico lupesco è decisamente fuori dal mio raggio per potermi essere vicino (cosa che gli piacerebbe molto, credo) quando sono in cerca di...di cosa poi? di sesso? andiamo, il sesso si rimedia... se è quello che si cerca si trova... ma non tutto il sesso, alla mia età e con la mia testa, è degno di essere chiamato in questo modo. La botta e via non fa la botta. Il via invece lascia molto amaro.
Cosa cerco? Nulla. Io non cerco nulla, ma se trovo, o se trovassi qualcosa che vale la pena di essere vissuta forse forse...
Il problema è trovarla.. Più si invecchia e più si è esigenti, non basta il toro imbestialito nelle mutande, che anzi mi fa sorridere alquanto, è la testa quella che deve eccitarmi... possibile che gli uomini non lo capiscano? che non sappiano innescare quella curiosità, quel coinvolgimento che poi potrà anche soddisfare il toro nelle mutande (toro... poi...ma sempre alla testa si torna...)
Credo che andrò a fare un giro in un sexyshop alla ricerca di qualche amico tascabile sempre pronto a intervenire, la mia testa può anche fare per due, il toro forse forse si può anche delegare... ma la mente erotica, esiste ancora?
Se ci sei batti un colpo, e non mi dire che hai un toro nelle mutande, please....